Il momento giusto per cambiare è adesso!

Uomo che si tuffa in un lago dall'alto
Foto di Blake Wheeler su Unsplash

Il momento giusto per cambiare non esiste.
E quel leggero malessere che senti, non passerà da solo quando avrai finito “quella cosa” o superato “quel periodo”.

Riconosci questa sensazione?

Quel fastidio sottile che ti accompagna durante la giornata.

Un collega ti chiede qualcosa che non vuoi fare.
Un progetto che devi completare ma proprio non ti entusiasma.
Il traffico per andare al lavoro.
O forse lavori da casa, ma ti senti isolata.

Piccoli problemi, certo. Ma creano quella sensazione disturbante di leggero malessere che ci portiamo dietro, convincendoci che “fatto questo” o “passato quello” tutto migliorerà.

L’illusione del “dopo sarà diverso”

Quando lavoravo come Scrum Master, c’era un team che rimandava costantemente il tempo da dedicare all’innovazione: “Finito questo rilascio, inizieremo a programmare tempo per l’innovation. Ora non si può, siamo sotto consegna.”

Ti suona familiare?

È come quando si hanno bambini piccoli e ci si ripete: “Passate le coliche… poi i denti… poi il raffreddore… poi l’otite…” C’è sempre qualcosa che, nella nostra mente, una volta superata, cambierà magicamente tutto.

Ma quel momento giusto per cambiare non arriva mai.

Proprio qualche giorno fa, una persona mi ha contattato per iniziare un percorso di coaching, per poi decidere che “ora no, non è il momento”.
Inizierà, dice, passato questo periodo di super lavoro.

E, basandomi sulla mia esperienza, non credo lo farà. Perché il momento giusto non arriva mai “dopo qualcosa”.

Il momento giusto è quando decidi che è il momento giusto.

Il perpetuo rinvio: una trappola mentale

Questo meccanismo di rinvio perpetuo è una delle trappole più insidiose della mente umana. Lo psicologo Mihaly Csikszentmihalyi lo chiamerebbe un ostacolo al “flow”, quello stato di benessere in cui siamo completamente immersi nel presente.

Ma cosa c’è dietro questo costante rimandare?

  1. Paura del cambiamento: Il cambiamento richiede energia e ci porta in territori sconosciuti
  2. Illusione di controllo: Crediamo che domani avremo più risorse, più tempo, più energia
  3. Perfezionismo: Aspettiamo le condizioni ideali che, spoiler, non arriveranno mai

La sensazione di malessere non passa “quando” o “dopo” o “se”.
Passa quando ci andiamo dentro, ci facciamo amicizia e vediamo cosa ci sta chiedendo.

Ascoltare il malessere: un segnale, non un nemico

Quel leggero malessere che senti non è un fastidio da eliminare. È un messaggero. Ti sta dicendo qualcosa di importante su ciò che non funziona nella tua vita attuale.

Byung-Chul Han, filosofo coreano, nel suo libro “La società della stanchezza” parla proprio di come la nostra epoca ci spinga a ignorare questi segnali, trasformandoci in “soggetti di prestazione” sempre alla ricerca dell’ottimizzazione.

Ma la vita non è un progetto da ottimizzare.
È un’esperienza da vivere.

E quella sensazione di malessere?
È il tuo corpo e la tua anima che ti dicono: “Ehi, c’è qualcosa qui che non va.
Non aspettare a occupartene.”

Il coaching come spazio per entrare nel malessere

Ecco perché il coaching può essere così potente.
Non perché ti offre soluzioni magiche, ma perché crea uno spazio protetto dove puoi finalmente fermarti e ascoltare.

Durante un percorso di coaching, quel malessere non viene ignorato o rimandato.
Viene accolto, esplorato, compreso.
E spesso, proprio da quella comprensione, emergono intuizioni sorprendenti.

Come coach ho visto persone realizzare che quel “problema” che volevano risolvere era in realtà solo la punta dell’iceberg.
Sotto, c’era un messaggio molto più profondo che chiedeva attenzione.

Perché iniziare ora (sì, proprio ora)

“Ma non ho tempo.”
“Sono troppo stressato in questo periodo.”
“Prima devo sistemare questa situazione al lavoro.”

Se ti riconosci in queste frasi, lascia che ti dica che questi non sono motivi per rimandare.
Sono esattamente i motivi per cui dovresti iniziare ora.

Il momento giusto per cambiare non esiste

Pensa a un’atleta che si allena. Non aspetta di essere in forma per iniziare ad allenarsi. Si allena proprio per entrare in forma.

Allo stesso modo, non aspettare di avere meno stress o più tempo per occuparti del tuo benessere. Occupati del tuo benessere proprio per avere meno stress e gestire meglio il tuo tempo.

Come sarebbe se iniziassi oggi?

Immagina di prendere quella decisione oggi. Di non aspettare più il momento “giusto”, ma di creare tu stessa/o quel momento.

Cosa potrebbe succedere?

  • Potresti scoprire che quella sensazione di malessere nasconde un’opportunità di crescita che non avevi mai considerato
  • Potresti trovare strategie concrete per affrontare le situazioni che oggi ti sembrano insormontabili
  • Potresti iniziare a vivere più nel presente, invece di rimandare la tua felicità a un futuro ipotetico

Un cliente mi ha detto una volta: “Se avessi saputo quanto mi avrebbe cambiato la vita, avrei iniziato prima invece di rimandare continuamente.”

I segnali che ti dicono che è il momento di un cambiamento

Come capire se è davvero il momento di fare quel passo e iniziare un percorso di coaching? Ecco alcuni segnali da non ignorare:

  1. Ti ritrovi spesso a pensare “quando finirà questo periodo sarò finalmente…”
  2. Hai la sensazione che i giorni passino tutti uguali, in una routine che non ti soddisfa
  3. Ti senti come “bloccato/a”, anche se apparentemente va tutto bene
  4. Le stesse sfide e gli stessi problemi continuano a ripresentarsi
  5. Senti che potresti dare e ricevere molto di più dalla tua vita

Se ti riconosci in uno o più di questi punti, forse è il momento di smettere di rimandare e iniziare ad agire.

Il paradosso del tempo giusto

C’è un bellissimo paradosso nel concetto di “momento giusto”. Aspettando il momento perfetto, non facciamo mai nulla, perché il momento giusto per cambiare non esiste.
Decidendo che il momento giusto è ora, creiamo le condizioni per cui diventa effettivamente il momento giusto.

È come piantare un seme. Il momento migliore sarebbe stato dieci anni fa.
Il secondo momento migliore è oggi.

E se quel leggero malessere che senti fosse in realtà il segnale che stai aspettando? Se fosse l’invito a smettere di rimandare e iniziare finalmente a occuparti di ciò che conta davvero?

Da dove iniziare?

Se ti riconosci in queste parole, se senti che è arrivato il momento di smettere di rimandare, ecco cosa puoi fare:

  1. Riconosci il pattern: Nota quando stai usando la scusa del “dopo sarà diverso”
  2. Ascolta il malessere: Cosa ti sta dicendo veramente? Di cosa hai bisogno?
  3. Fai un piccolo passo oggi: Non deve essere perfetto, deve essere un inizio
  4. Considera un supporto: Un percorso di coaching può essere lo spazio protetto dove esplorare ciò che veramente desideri

Ricorda: la vita accade nel presente, non in un ipotetico futuro dove tutto sarà perfetto.

E tu, cosa stai rimandando?
Quale sensazione di malessere stai ignorando, dicendoti che “passato questo, sarà diverso”?

Forse è il momento di ascoltarla. Forse il momento giusto è proprio ora.

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